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Tutta colpa di un libro

di Shelly King

Recensione di Tutta colpa di un libro di Shelly King, Milano : Garzanti, 2015
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Quello di Shelly King è il diario di una giovane donna che legge libri cartacei nella Silicon Valley, dove l’idea comune vorrebbe che la cellulosa sia stata ormai bandita per ragioni che vanno dalla comodità del formato digitale al rispetto per gli alberi.
Tutta colpa di un libro è originale nella forma senza stravolgere il genere del diario personale, e descrive due mondi – quello delle case di software e quello della letteratura, meglio se amorosa – che si toccano senza stridere, pur con qualche licenza scenica (lo hanno notato in molti, il quadernetto del proprietario della libreria al posto dell’elenco su pc, tanto impossibile in una libreria californiana da rischiare di essere vero). Fanno sorridere i dialoghi che alternano riferimenti a LinkedIn ad altri su L’amante di Lady Chatterley. E la trama è originale, con uno sviluppo interessante nella prima metà del libro e un finale inatteso.
Piccola nota sulla copertina: del tutto fourviante. In essa forse il solo gatto, comunque troppo magro, è un degno riferimento alla storia.