generazione di suoni

In fondo ce lo saremmo dovuti aspettare, prima o poi. E dai Giapponesi, certo.
Una delle caratteristiche principali della Toyota Prius, celebre tanto per essere la prima automobile ibrida di larga diffusione quanto per la propria linea non certo accattivante (ma utile per abbassarne quanto possibile il coefficiente aerodinamico), è la silenziosità a basse velocità, quando è spinta dal solo motore elettrico. La si direbbe una peculiarità positiva, ma qualcuno non l’ha pensata così, ritenendo che l’assenza di rumore fosse addirittura pericolosa per quegli improvvidi pedoni, che ignari del sopraggiungere di un veicolo alle loro spalle o da un angolo cieco, si trovassero a camminare in mezzo a una strada o ad attraversare un incrocio senza curarsi del passaggio di autovetture.
Ora, se il materno mantra “fai attenzione quando attraversi la strada” è scandito con devozione dalle madri italiane ed europee, ciascuna nella lingua che più le compete, c’è da non avere dubbio che la litania sia recitata con anche maggior vigore da quelle giapponesi, che devono abituare i pargoli a un ambiente con una densità automobilistica pari se non maggiore di quella occidentale.
Ci si può così chiedere a chi possa servire il generatore di suono (sì, generatore-di-suono), altrimenti definito come “Approching Vehicle Audible System”, presto disponibile a pagamento (120 euro circa) sulla vettura nipponica. La domanda passa però in secondo piano quando si osserva il seguente filmato, e si ascolta il rumore prodotto dal generatore (è anche interessante vedere il comportamento di quella che si può supporre essere la ragazza media giapponese, la cui madre – si evince – non ha mai catechizzato a dovere la pargola sui pericoli della strada):

Che razza di suono è? Chi mai può desiderare di avere un’automobile che produce quel suono? Si dirà, lo stesso individuo che cammina in mezzo alla strada. Forse. La cosa che vi si avvicina di più è il rumore dei rotori volanti della serie “UFO”, che nel 1969 immaginava il mondo e i rapporti con gli extraterrestri nel 1980 (non sarebbe convenuto dare un po’ più di vantaggio o si dovevano giustificare pantaloni a zampa e pettinature?). Li si sente bene attorno a 1’30” del seguente filmato:

Come le voci dei generatori satellitari, un dispositivo come il generatore di suono dovrebbe almeno consentire una scelta tra alcuni rumori. Ecco una possibile lista:
– marcia di Radetzky;
– carro armato Leopard;
– vuvuzela;
– kazoo;
– Ape Car;
– Diego Abatantuono che imita l’Ape Car;
– Citröen 2CV;
– Prinz 4;
– Husqvarna TE510;
– la propria voce registrata, con cose del tipo “Méééééééééééééé (cambio) mèèèèèèèèèèèèè…”