Ascensori per barche / 2

(continua il post del 25/01/2010)
Dal 1904 gli amministratori affrontarono la prospettiva di dovere chiudere l’ascensore per un periodo più lungo per sostituire gli arieti idraulici. Chiesero allora al loro referente tecnico principale, il colonnello J.A. Saner, di studiare le possibili soluzioni. Saner propose una soluzione innovatrice in cui gli arieti idraulici sarebbero stati sostituiti dai motori elettrici e da un sistema di contrappesi e pulegge, permettendo il funzionamento indipendentemente dei due cassoni.

Anche se questo sistema prevedeva molte parti in movimento in più del circuito idraulico, tutte sarebbero state fuori terra e facilmente accessibili, consentendo così una più facile manutenzione e una vita operativa più lunga. Poiché l’intero peso dei cassoni e dei contrappesi ora sarebbe stato sopportato dalla sovrastruttura dell’ascensore, era necessario rinforzarlo e porla sopra fondamenta più robuste. Tuttavia, prevedendo la costruzione di una sovrastruttura separata intorno alla struttura originale dell’ascensore, Saner stimò di realizzare la conversione con soltanto tre brevi periodi di chiusura.
L’Anderton Lift fu soggetto a profonda ristrutturazione nel 1908. Fu aggiunta una piattaforma che portò l’altezza totale a circa 24 metri; analogamente, l’aggiunta dei moduli ad “A” per sostenere la piattaforma del macchinario ha portato la larghezza alla base a circa 23 metri; furono collocati dei contrappesi di ghisa per bilanciare i cassoni, ai quali furono legati con funi metalliche. A corredo, 36 pile di contrappesi da ogni lato del Lift, ciascuno pesante 7 tonnellate, per complessive 252 tonnellate, proprio quelle del cassone.
Complessivamente si contano 72 ruote dentate; la più grande tra queste, che sorregge l’ascensore e le corde di sicurezza (8 per ciascun lato) pesano 3 tonnellate e mezza.

Dopo la conversione al funzionamento elettrico l’Anderton Lift ha funzionato perfettamente per 75 anni, necessitando della sola manutenzione normale. In particolare, le funi metalliche che sostengono i cassoni hanno sofferto di fatica da stress come conseguenza delle ripetute piegature, e hanno dovuto essere sostituite abbastanza frequentemente. Tuttavia, la manutenzione era più semplice di prima perché il meccanismo dell’ascensore elettrico era completamente fuori terra. Era inoltre meno costosa perché i cassoni erano stati riprogettati per funzionare indipendente; così la maggior parte della manutenzione poteva essere portata a termine con un cassone ancora operativo, così evitando la necessità di chiudere interamente l’ascensore per tutto il periodo delle riparazioni. Un altro lavoro di manutenzione ordinaria era la verniciatura. La nuova sovrastruttura dell’ascensore convertito risultò suscettibile di corrosione. Per ridurre questa corrosione l’intero ascensore è stato verniciato con una soluzione protettiva di catrame e di gomma, che ha dovuto essere rinnovata circa ogni otto anni. Durante il 1941 e il 1942 gli arieti idraulici dell’ascensore originale, che erano stati lasciati nel loro pozzo sotto il bacino di carenaggio costruito durante la conversione del 1908, infine sono stati rimossi per riutilizzarne il ferro.
Durante gli anni ’50 e gli anni ’60 il traffico commerciale sui canali britannici è diminuito. Entro gli anni ’70 il traffico dell’Anderton Lift era quasi interamente ricreativo, ed era quasi nullo durante i periodi invernali. Ancora oggi l’ascensore è visitato da persone provenienti da tutto il Regno Unito.
Un’ulteriore ristrutturazione avvenuta nel 2001 ha visto l’ascensore tornare al funzionamento idraulico: la struttura del 1908 è stata conservata come monumento; i sistemi cilindro/pistone replicano quelli originali; sono lunghi circa 17 metri se completamente ritratti, e quasi 32 se completamente estesi.