incidente su Google Street View


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Potrà sembrare di dubbia utilità, ma cercavo il tracciato della Asti-Cuneo, dove non esiste ancora, e proprio dove l’autostrada dovrebbe sopraelevare la strada che da Roddi porta a Cherasco mi sono imbattuto in quello che si vede qui sopra.
La “Google Car”, l’automobile che porta le macchine fotografiche grazie alle quali sono realizzate le immagini che vediamo su Google Street View (e non c’è solo l’automobile…), è passata per certo dopo l’incidente, per cui non ne può essere la causa; sempre a meno che l’autista del camion non l’abbia vista da distante, e abbia concentrato l’attenzione su di essa perdendo quella sulla strada. In alternativa, potrebbe essere stata la riga gialla del tracciato autostradale a distogliere l’autista dalla guida, ma tecnicamente la cosa è un po’ più ardua, prevedendo tra l’altro la presenza di un head-up display con connessione Internet.
In ogni caso, diventa difficile superare la maggior parte delle immagini presentate qui, che comprendono gente con serpenti, finti ectoplasmi, gente che suona la chitarra, che fa i propri bisogni, cerbiatti investiti, prostitute al lavoro, e una geniale canadese che ha utilizzato la foto della propria auto presente su Street View per completare un annuncio di vendita.
Un modo, tuttavia, ci sarebbe: il Garante della Privacy ha sentenziato un po’ più di un anno fa che in Italia si deve sapere dove passa la “Google Car”, e a oggi esiste una pagina nel sito di Google Maps che informa sulla presenza, pur solo a livello provinciale, delle vetture marchiate Google. Quindi perché non perdere qualche giornata lavorativa per cercare queste ben riconoscibili automobili?

L’auto-tipo di Google

I risultati potrebbero essere utilissimi: vestendosi per bene, e facendosi immortalare, si potrebbe avere a disposizione una foto tipo carta d’identità ovunque ci sia una connessione Internet (ok, c’è il dettaglio che oscurano i volti); sapendolo per tempo, si potrebbe riportare la propria abitazione allo stato prima delle modifiche non registrate al catasto; per i più mattacchioni, si potrebbero improvvisare sessioni di planking al passaggio della macchina, e ancora…