
Di armi di qualunque genere, dimensione, proprietà, pericolosità, sono invece da anni in cerca gli operatori della sicurezza negli aeroporti di tutto il mondo. Usano i dispositivi che ben conosciamo per rintracciare prevalentemente oggetti metallici (è arcinoto che i coltelli di materiali ceramici non sono avvertiti da queste scansioni), scovandoli sotto i vestiti e permettendo la loro identificazione/rimozione.

Si parla molto di uso morboso di questo strumento, che consentirebbe di fruire di uno spettacolo pornografico a buon mercato, e soprattutto candid, ma le forme glabre e androidi, luminescenti e azzurrastre, restituite a schermo dallo strumento richiamano più quelle del barone Harkonnen che altre.
Esistono oggi due nuove tipologie di analizzatori:
1. a raggi X. Sono inviati da una sorgente, cosicché quelli riflessi e quelli rifratti (ossia la porzione che penetra il corpo umano) possano essere misurati. Il passaggio di una persona sotto questo sistema le comporta un’emissione non trascurabile di radiazione, pari, secondo la SIRM (Società Italiana di Radiologia Medica) a quella ricevuta in due ore di volo transoceanico (ad alta quota è presente una quantità di radiazioni ben maggiore di quella al suolo);
2. a onde millimetriche. Si tratta di onde con una frequenza dell’ordine del terahertz (10^12 hertz). Vista la loro modulazione, sempre con riferimento a quanto affermato dalla SIRM, si può affermare che la quantità di radiazione elettromagnetica ricevuta dal passeggero durante il controllo sia circa un decimillesimo di quella proveniente da una chiamata media al cellulare.
I dati non sono ancora certi; sono poi in corso numerose sperimentazioni, a tutela della salute dell’uomo (ma intanto sistemi di questo tipo sono stati venduti in massa nell’ultimo periodo).
In altre parole, si pensa che le onde emesse abbiano frequenza tale da non interagire con le cellule, variandone caratteristiche, temperatura e quant’altro. Ma la certezza è di là da venire…