17 – le comunicazioni dalla guerra di Troia alla guerra di Crimea

I primi metodi di comunicazione sfruttavano la propulsione animale, in particolare quella dei piccioni, tecnica usata sin dal iii millennio a.C. in Egitto. Questo metodo era considerato più sicuro rispetto ad altri per il fatto che, oltre ad essere veloce, era non tracciabile né sistematico, in quanto non si poteva prevedere in che momento sarebbe partito e con esattezza quale rotta avrebbe seguito il piccione. Per contro, essendo basato su di un animale, non era totalmente affidabile.
All’inizio del ii millennio a.C., sempre in Egitto, iniziarono a muoversi i primi corrieri.
I primi segni di un nuovo modo di comunicare si ebbero a Troia, già dal xii sec. a.C., con l’introduzione di segnalazioni luminose tramite torce. Questo tipo di comunicazione necessitava di un codice, ovvero di segni prestabiliti riconoscibili a chiunque. Inoltre, si tratta di un mezzo di comunicazione nel quale il mezzo è anche il portatore del messaggio, e non solamente il corriere (carrier).
Nel v secolo a.C. in Persia fu introdotta la posta a cavallo e la comunicazione tramite bandiere in Grecia (tuttora in uso marittimo).
Per lungo tempo la trasmissione a distanza dei segnali fu concepita attraverso sistemi visivi, sino all’invenzione del telegrafo classico, utilizzato sino all’avvento delle comunicazioni radio.

Un tipo di telegrafo ottico (come ad esempio quello svedese) si basa su una griglia di punti luminosi che possono essere resi visibili oppure no, dando luogo alla rappresentabilità di tanti segnali quanti sono le combinazioni degli elementi binari (2^n, ove n è il numero di elementi).
Nel 1793 Claude Chappe, assieme ai suoi fratelli (e all’orologiaio Breguet che lo aiuterà nel costruire il sistema di pulegge necessarie per manovrare il sistema), sviluppò un telegrafo che rese possibile la comunicazione, e quindi il collegamento, tra gli estremi dell’impero napoleonico. Il telegrafo Chappe non prevedeva emissioni di luce, ma di bracci mobili posti in determinate posizioni.
Il sistema è a bracci mobili: vi è una barra orizzontale principale, il regolatore, ai cui estremi sono fissate altre due barre detti indicatori.
A garantire la segretezza del messaggio, gli operatori intermedi conoscevano solamente parte del codice, e il messaggio era decodificato solo all’inizio e alla fine del percorso.
Nella prima versione del 1791, il sistema di trasmissione Chappe prevedeva l’uso di due pendoli sincronizzati, che compivano l’handshaking per mezzo di segnali sonori od ottici.
La rete di comunicazione in Francia era tipicamente a stella: dalla capitale partivano le diramazioni che permettevano di collegare il territorio: verso ovest, sino a St. Malo, a Brest, a Rennes e a Nantes; verso sud-ovest, sino a Bayonne passando per Tours e Bordeaux; verso sud, sino a Marsiglia con biforcazioni verso Narbonne e Tolone; verso est, sino a Strasburgo; infine, verso nord-est, sino a Calais via Lilla.

Nella telegrafia Chappe vi erano diversi segnali convenzionali, tra cui:
– inizio / fine della trasmissione; i telegrafi Chappe compivano cioè un vero e proprio handshaking, il processo attraverso il quale due dispositivi, via software o hardware, stabiliscono le regole comuni, ovvero la velocità, i protocolli di comunicazione, di criptazione e di controllo degli errori. Ad esempio, prima di iniziare una connessione tra due computer si deve impostare questa procedura. Il suono prodotto dal modem nella fase di connessione ad Internet corrisponde proprio a questa fase di inizializzazione della comunicazione;
– sospensione delle trasmissioni per un’ora / due ore;
– sincronizzazione, per permettere alle stazioni lungo la linea del telegrafo di regolare i propri orologi;
– problema secondario, a indicare un piccolo problema con il telegrafo, o l’assenza provvisoria dell’operatore;
– problema primario, a indicare un problema più serio che blocca il telegrafo.

A ogni posizione degli indicatori era assegnato un diverso significato, con regole ben precise per evitare equivoci di comprensione.
In questo senso, ponendo che gli indicatori potessero essere ruotati di 45°, le possibili configurazioni del sistema erano pari a 256 (8 posizioni per ciascun indicatore, e 4 per il regolatore); successivamente furono escluse le posizioni che potevano creare equivoci e quelle riservate alle indicazioni speciali; ne rimanevano in ogni caso tra 92 e 94 per i dati.
Il sistema Chappe non necessitava di fili o reti, e fu così possibile utilizzarlo come sistema portatile (fu utilizzato nella guerra di Crimea del 1855).
Con il tempo furono introdotti vari miglioramenti, tra cui l’introduzione di stazioni ausiliarie in caso di visibilità minima; furono aumentate le dimensioni del regolatore e, secondo quanto suggerito dal matematico Gaspard Monge, fu costruito un nuovo trasmettitore a 7 bracci in luogo di 2, ciò che innalzava la qualità della comunicazione.