a domanda risponde (Wikipedia), ovvero la voce d’Elkann

Jonathan Galassi (proprio lui)

Jonathan Galassi, lei è presidente di una prestigiosa casa editrice come Farrar, Straus & Giroux che è un caso abbastanza unico negli Usa: a differenza di altri editori pubblica molti libri stranieri. Quali sono i vostri criteri?

Quest’anno lei ha pubblicato per la prima volta negli Usa la traduzione dello «Zibaldone» di Giacomo Leopardi. Perché?
Che cosa c’è di così speciale nello «Zibaldone», secondo lei?
Ma lei pubblica anche molti altri italiani, giusto?
Lei pensa che la letteratura italiana sia vivace in questo periodo?
E la letteratura americana?
E’ appena uscito negli Usa un film-documentario del regista Shane Salerno su J. D. Salinger. Lo trova interessante?
Anche lei scrive ed è poeta: che cosa sta scrivendo in questo momento?
Le piace il suo lavoro di editore?
Quanti libri pubblicate ogni anno?
Lei quando scrive?
Si può dire che lei sia l’ultimo erede della grande tradizione della sua casa editrice?
Chi sono i suoi autori principali?
Come vede la situazione dell’editoria alla vigilia della Fiera di Francoforte, dove si ritrovano tutti gli editori?
Frederick Seidel, che cosa significa oggi essere un poeta americano?
E perché non insegna?
Come scrive un poeta?
E’ difficile formare dei concetti e dare loro forma di poesia?
La sua ultima raccolta «Nice Weather» è consacrata a descrivere il mondo di oggi in poesia…
Lei scrive a mano?
E’ vero che lei è un grande ammiratore di Eugenio Montale?
Chi sono i suoi poeti preferiti?
Lei è stato influenzato da Ginsberg e dalla Beat Generation?
La poesia ha un posto importante negli Stati Uniti?
Lei dove pubblica?
E’ vero che si sente un po’ come Salinger?
Per quale motivo?
E’ vero che lei è anche un grande appassionato di motociclette?
Perché ha smesso di viaggiare?
In che modo la vive?
Che cosa pensa del suo Paese?
E in politica estera? Questo Paese ormai non desidera più gli interventi militari…
Tutto ciò influenza la sua arte?
Lei è sempre così elegante, ci tiene molto?
Mario Testino, lei è un celebre fotografo di moda: in questi giorni si trova a Lima, in Perù, ma di solito vive a Londra. E’ così?
Lei si sente peruviano?
Dov’è il suo studio?
Lei è molto legato al «Vogue» americano e a «Vanity Fair»?
Lei è un famoso ritrattista: qual è il suo segreto?
I suoi scatti di Lady Diana sono diventati famosi in tutto il mondo.
Com’era Diana?
E Carlo e i suoi figli?
E la regina?
Quali sono stati i personaggi che più l’hanno colpita?
Lei chi ha scoperto?
Con quale macchina lei fotografa?
Chi è stato il suo maestro?
E come sono le «sue» foto?
Lei è molto diverso da Newton?
Chi sono i grandi fotografi?
La fotografia è un’arte?
I tre blocchi sono le serie di domande poste da Alain Elkann a tre personaggi da lui scelti per la sua rubrica domenicale su “La stampa” (nei giorni 8, 15 e 22 settembre 2013). Le voci di Wikipedia associate ai tre personaggi sono invece rispettivamente visibili qui, qui e qui.
Ora, due domande.
Si può pensare che dalle domande dei primi tre blocchi possano scaturire risposte molto più ricche di contenuto informativo di quello contenuto nelle voci di Wikipedia?
E poi, se Elkann abitasse in Azerbaigian ci proporrebbe forse i ritratti di un magnate del petrolio, del più rinomato mercante di montoni e del più commovente interprete della musica locale? Forse ne guadagneremmo in curiosità. Alla faccia di Wikipedia.