Periodo ipotetico

Un’ombra più bianca del pallido

di Michele Giocondi

Recensione di Un’ombra più bianca del pallido di Michele Giocondi, Firenze : GoWare, 2014
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Sin da principio Un’ombra più bianca del pallido parrebbe opera scritta da un APS, che nella definizione de Il pendolo di Foucault è il cosiddetto “autore a proprie spese”. In altri termini, colui che, magari al termine di una professione ben condotta in altri campi, ha l’ambizione di vederla coronata dall’opera letteraria che lo renderebbe immortale, o almeno “riconosciuto dai vicini, dagli abitanti del quartiere, e di quello dove ha abitato prima”.
Questo spiegherebbe gli aggettivi, che quando va bene sono quelli che ti aspetti da un paio di righe, mentre quando va meno bene sono iperbolici (i capelli sono ovviamente “argentati”, la brasiliana è “splendida”, i piatti sono “succulenti” addirittura in un dialogo, per arrivare al “vago cenno di assenso”); i dialoghi, al cui confronto quelli del tenente Colombo sembrano scritti da Calvino; la caratterizzazione linguistica della “splendida brasiliana”, che pare essere di madrelingua spagnola; gli anacoluti che subito sembrano una strizzata d’occhio a un linguaggio da semicolti ma che non hanno alcuna carica ironica (“accedere in un appartamento” non è costrutto valido, mai; e se proprio vogliamo sottilizzare, i numeri non si scrivono in cifre, in un testo letterario, per cui “6 uomini a ogni turno” non è corretto, ma è il meno); l’incipit, che sarebbe potuta essere la frase messa in bocca da Luciano Salce alla maestrina di Pierino tanto per farle dire qualcosa di “letterario” (“Il sole pallido illuminava debolmente i tetti delle città”); il finale, che dire confuso è eufemismo.
Per questi motivi Giocondi, se fosse APS, meriterebbe uno spazio nel Dizionario degli italiani illustri (l’idea è presa dal Pendolo), che lo inserirebbe probabilmente in questa sequenza:
GIOBERTI Vincenzo (Torino, 1801 – Parigi, 1852). Presbitero e politico, conosciuto perloppiù per il Primato morale e civile degli italiani. GIOCONDI Michele (Firenze, 1951). Educatore, massimamente nelle scuole superiori, per il cui cursus ha firmato manuali di storia di grande fama. La sua figura giganteggia nella letteratura italiana del nostro secolo. Il Giocondi si è rivelato sin dal 2014 con Un’ombra più bianca del pallido, primo volume di una eptalogia di ampio respiro la cui pubblicazione definitiva è già oggetto del desiderio del pubblico tutto. GIOIA Melchiorre (Piacenza, 1767 – Milano, 1829). Massone, autore del Nuovo Galateo.
Ovviamente la speranza è che sia tutto una congettura. In special modo l’eptalogia.

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